Periodo "La Nuova Figurazione" (1970-1975)
Dopo aver trattato la tematica della decadenza spirituale ho affrontato con lo stesso impegno l’assillante realtà oggettiva del mordente tempo.
Qui l’uomo è al centro della produzione industriale sopraffatto da infiniti riflessi e conseguenze della tecnologia.
In queste opere egli è immerso nella massima esasperazione da ebollizione di sangue in sorte varia tra le cose.
La figura umana è composta secondo un concetto di vita moderna ed i combustibili l’arrostiscono, perché l’uomo e l’oggetto sono a contatto grave tra la varietà di ricchezza di elementi in cui l’uomo è da considerare vittima, strumento della cosiddetta “civiltà del consumo e dell’alienazione”.
In questi dipinti si nota attraverso lo sviluppo dei soggetti, il tempo portare il progresso. E l’individuo, attraverso fi-gurazioni tragiche da sorta sviluppata, portare gl’incidenti.
Si intravvedono infatti volti carichi di ustioni con occhi iniettati di sangue e speranza perduta. Quadri materici di forza varia e sorprendente d’inesauribile estro creativo dalla cui materia di accennato rilievo spesso sgorga sangue con fatalità ineluttabile racchiusa nel magazzino universale della rappresentazione quasi catastrofica dell’uomo e delle cose agguantate con vivido sangue nella morsa della vita quotidiana.
A questo punto c’è da esprimere la ragione sfrenata del pessimismo d’un momento poetico: l’artista, la società e l’arte nel tempo felice o infelice Nunzio Perrucci
(N. 124 opere - cm 65x90)