Periodo "Global-Arte" (2004)
E’ un periodo di pittura che ho sentito non meno degli altri periodi d’arte. Quello di realizzare la Global-arte è stato pure un bisogno, come lo è stato quello di fare un commento critico sempre di attualità e di grande interesse.
In quest’arte mi hanno dato impulso da artefice stregone manovale del gesto creativo, non solo Dio ma il demonio e la società patita, perversa, nevrotica del nostro tempo complicato, astruso, alterato.
Queste opere sono state realizzate con un impulso violento, prolungato, con un’agitazione dello spirito e dell’anima inquieta, scatenata con delirio di rabbia assorbita nel tempo di tutti in una patologia di storia poetica-pittorica dove l’uomo è rappresentato con la sua condizione psichica. Queste 112 opere realizzate in 28 giorni d’angoscia con un febbrile tremore di creatività vulcanica, hanno una impostazione senza limiti, e le pennellate sono strutture tormentate in un formicolio gigantesco d’ambiente, da groviglio di accesa spiritualità feconda.
Ma c’è un fascino misterioso d’arte magica di gentile finezza, e spesso si accentua la robusta fattezza drammatica e ancora spesso si osservano opere d’ambienti pacifici con una atmosfera da sogno inebriante, in cui si notano più forme disciplinate, rigorose, perfette e fedeli alle originali, quasi a voler ridare un ordine confortevole alla vita indisciplinata. Nelle altre opere ci sono meno forme ma sempre rigorosamente trattate con fedeltà rispettosa, in contrasto con il clima di confusione della realtà d’oggi.
Ma nelle opere più inquietanti, agitate come selve da mille contorsioni di sterpi e altro, ci sono evidenti e mostruosi volti umani ed espressioni di beltà nobile; si notano anche finestre nere, uova nere come segno malefico, nicchie oscure, manichini senza volto indifferenti e quasi sempre in marcia.
Forme quadrate, tonde, grandi e piccole come bottoni, spesso puntualizzano una sorta di situazione. Ci sono triangoli, anelli e altre forme che ritmano negli spazi magici. I primissimi quadri trovano riferimento a esperienze precedenti, poi via via si accede nelle viscere della realtà vertiginosa.
Tutta la fase pittorica rappresenta pagine di analisi, constatazioni di agguerrita introspezione nell’invisibile in genere. Sono opere dalle tragiche architetture inquietanti, giungle selvagge dello spirito etico alla deriva, da devastazione patologica meno nota. Opere sfacciatamente trasparenti di misteri, dalla cui superficie escono i valori ingarbugliati: anima, fede e spirito colorati di realtà.
Questi quadri di sorta poliedrica eccessiva, annunciano drammi di tensione catastrofica. In queste pagine di poesia pittorica ho raggiunto notevoli risultati che non avevo previsto, in un’essenza di valori d’insieme con i colori infiniti dello spirito e dei campi, delle costruzioni, delle stagioni candide e dei salotti; e con i colori angosciosi di una tavolozza varia di esperienza sessantennale di cantore cromatico tramandato.
Nunzio Perrucci
(N.112 opere - 85x65)